L’ECOSISTEMA SOTTERRANEO

di Sarah Gregorio

Gli habitat sotterranei e le grotte rappresentano alcuni degli ambienti più difficili della Terra. Possono essere considerate ecotoni (ambienti di transizione) che collegano gli ambienti superficiali e quelli sotterranei profondi. Tuttavia, le grotte sono caratterizzate da fattori abiotici e biotici. I fattori abiotici sono componenti fisico-chimiche: oscurità, temperatura, umidità, condizioni idrogeologiche e alternanza di correnti d’aria. Il clima in grotta è noto come uno dei più stabili e subiscono variazioni minime nel corso dell’anno.

• Tendenzialmente la temperatura risulta essere costante e dipende dal valore medio annuo delle temperature esterne della zona in cui tale cavità si apre, dalla profondità della stessa e dalle correnti d’aria nell’interno della cavità stessa. La temperatura delle grotte pugliesi si aggirano attorno ai 10°-15°.

L’umidità nelle cavità naturali si caratterizza con un elevato grado (può raggiungere anche il 100%) dovuto principalmente alla continua percolazione dell’acqua attraverso le fessure del calcare. Il fenomeno carsico, ancora oggi attivo in molte grotte, continua a modificare lentamente la loro struttura. Sebbene questi cambiamenti siano impercettibili nel breve periodo, nel lungo termine possono portare a trasformazioni significative. Lo speleologo potrà osservare che, in contrasto con l’esterno, le grotte tendono a essere meno umide e più calde in inverno rispetto all’estate (più umide e più fredde), questo è dovuto soprattutto alle correnti d’aria. Durante la stagione estiva, infatti, l’aria esterna, più calda e carica di umidità, entrando nel primo tratto freddo della caverna tende a condensarsi, aumentando il tasso di umidità. Al contrario, in inverno, l’aria esterna, più secca e fredda, penetra nell’ambiente ipogeo trovandovi temperature relativamente più miti, con una conseguente minore condensazione.

Inoltre, le correnti d’aria che si generano all’interno delle grotte rappresentano un elemento fondamentale per comprendere, almeno in linea generale, la morfologia del sistema sotterraneo: possono infatti suggerire la presenza di ulteriori uscite oppure indicare se determinati passaggi sifonati siano accessibili o ostruiti.

La penetrazione della luce nelle grotte è assente. L’assenza di luce solare ha un impatto diretto sull’ambiente di grotta, poichè gli organismi che vi abitano si sono evoluti e adattati per sopravvivere e prosperare in condizioni di oscurità o illuminazione estremamente ridotta.

I fattori biotici sono componenti viventi che includono molti organismi differenti come piccoli animali, batteri autotrofi ed eterotrofi, batteriofagi, limivori, saprofagi e predatori che vivono all’interno delle grotte stesse. In ambienti tanto peculiari, si sviluppano comunità animali altamente specializzati, che nel corso del tempo hanno acquisito adattamenti specifici capaci di garantirne la sopravvivenza e la continuità evolutiva. Tra gli animali si instaura un flusso alimentare che ha origine dalle specie che vivono l’esterno e si estende progressivamente verso le zone più profonde, dove si trovano organismi altamente specializzati e ben adattati a condizioni estreme. In alcune grotte, tuttavia, sono presenti batteri in grado di attivare cicli autotrofi, contribuendo all’arricchimento del substrato con sostanza organica. Nonostante ciò, si ritiene che questa produzione interna non sia sufficiente a sostenere comunità animali complesse, rendendo quindi indispensabile l’apporto di materiale organico proveniente dall’esterno. La vegetazione è presente principalmente nella zona d’ingresso delle grotte, dove la luce solare riesce ancora a penetrare. Tuttavia, man mano che si procede verso l’interno e la luce diminuisce, essa tende a scomparire del tutto. Questo fattore inibisce la presenza di produttori primari, determinando così la mancanza del primo livello trofico nella rete alimentare e incidendo in modo significativo sulle abitudini alimentari degli organismi cavernicoli, che devono adattarsi a risorse energetiche limitate e provenienti dall’esterno.

Le Correnti d’aria, seppur deboli, possono trasportare all’interno delle grotte particelle organiche come pollini, spore, batteri e altri microrganismi, che possono costituire una fonte di nutrimento per alcuni organismi. • La percolazione d’acqua e scorrimento attivo rappresentano le vie principali attraverso cui giungono in grotta materiali nutritivi, tra cui plancton, detriti vegetali e animali. • La forza di gravità consente la caduta di detriti vegetali o di carcasse animali all’interno delle cavità sotterranee. • Le fonti alimentari dirette comprendono le radici delle piante che penetrano nel suolo, i resti di animali morti e il guano dei pipistrelli, che rappresenta una risorsa importante per molte specie troglofile.

Dunque, l’interazione tra gli organismi delle grotte e l’ambiente sono complesse ma permettono di formare un vero e proprio ecosistema attraverso il quale si muovono acqua, energia e materia.

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