Della congiunzione delle cavità di grotta Sant’Angelo (PU-42) e grotta della cava di Sant’Angelo (PU_374) si era a conoscenza già dagli anni 90, quando un gruppo di speleologi del gruppo di Grottaglie, ne aveva individuato l’esistenza.
Tuttavia nelle mappe dei rilievi effettuate, non era ben chiaro il vero punto di incontro tra le due cavità. Il GEOS allo scopo di individuare tale congiunzione ha effettuato una serie di richieste ai vari gruppi speleologici del territorio (compreso quello di Grottaglie) che avrebbero potuto conoscere tale come arrivare a tale punto di incontro tra le due cavità. Nessuno è riucsito a darci una risposta se pur approssimativa.
Con grande entusiasmo si era ritrovata la congiunzione dispersa. Essa è tuttavia molto stretta tale da non permettere alcun tipo di passaggio umano, è al limite possibile vedere (come in foto) solo la mano del nostro compagno che si trova dall’altra parte. Inoltre si nota che dalla cavità denominata inveriore c’è un dislivello positivo di circa 80 cm rispetto alla cavità che ha accesso superiore.
I successivi rilievi effettuati nelle due cavità ci hanno permesso di rielaborare le piante planimetriche delle complesso delle grotte di Sant’Angelo riportando con migliore evidenza la congiunzione e quotando i vari ambienti con le altimetrie che ci permettono di interpretare meglio queste cavità.